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Critico Ego

Per molti versi la professione del critico è facile, rischiamo molto poco pur approfittando del grande potere che abbiamo su coloro che sottopongono il proprio lavoro al nostro giudizio. Prosperiamo grazie alle recensioni negative che sono uno spasso da scrivere e da leggere, ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose anche l’opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale. Ma ci sono occasioni in cui un critico qualcosa rischia davvero ad esempio a scoprire e difendere il nuovo. Il mondo è spesso avverso ai nuovi talenti e alle nuove creazioni, al nuovo servono sostenitori!
Ieri sera mi sono imbattuto in qualcosa di nuovo, un violino straordinario di provenienza assolutamente imprevedibile. Affermare che sia il violino che il suo artefice abbiano messo in crisi le mie convinzioni sull’alta liuteria è a dir poco riduttivo, hanno scosso le fondamenta stesse del mio essere. In passato non ho fatto mistero dello sdegno per il famoso motto del liutaio Gousteau “Chiunque può fare il liutaio”, ma ora, soltanto ora comprendo a pieno ciò che egli intendesse dire: Non tutti possono diventare dei grandi artisti ma un grande artista può celarsi in chiunque. E’ difficile immaginare origini più umili di quelle del genio che ora guida la scuola di liuteria Gousteau e che secondo le opinioni di chi scrive è niente di meno che il miglior di tutta l'Italia. Tornerò presto alla scuola Gousteau, di cui non saprò più fare a meno.